Equidistanze

Nomadi dal Galles alla Giordania

La "cavalcata lunghetta" di Lisa e Harry

Il nostro primo incontro

E' un pomeriggio novembrino dall'aria mite, con nuvolette rosate nel cielo azzurro, quando andiamo a “intercettare”, tra Grions del Torre e Moimacco, una coppia di avventurosi gallesi intenti ad attraversare a cavallo l'ultimo margine di pianura italiana prima di varcare il confine con la Slovenia, diretti a Est. Grazie a internet da qualche tempo siamo in contatto, ma di loro sappiamo poco: si chiamano Harry e Lisa Adshead, vengono da Llandeilo nel Galles, hanno entrambi 37 anni, ingegnere lui, veterinario lei, diretti in Giordania in sella ai loro cavalli Audin e Sealeah e accompagnati da un cavallo al basto, Hannah.

Eccoli: la prima cosa che ci colpisce è la loro famiglia equina, tre splendidi animali tutti con il medesimo mantello sauro e la medesima grande lista bianca sul muso. Poi facciamo conoscenza con i cavalieri. Un lungo viaggio ringiovanisce? Si direbbe di sì. Lisa ha un largo sorriso e i capelli biondi raccolti in due trecce che le danno un'aria da bambina (come nella famosa canzone), e anche Harry, un bell'uomo dal sorriso accattivante e dall'espressione serena e rilassata, dimostra molti anni di meno della sua vera età.

Lisa si cimenta con un "persemon" (caco), frutto a lei sconosciuto

La sera, davanti al caminetto acceso, le ore volano affollate di mille storie di viaggio. E poi con la scoperta inaspettata di affinità di visione del mondo e comuni simpatie musicali e letterarie, da Bruce Springsteen a Tom Robbins, poco manca che ci dimentichiamo di fare loro le domande di rito per il giornale. Harry e Lisa se la cavano abbastanza bene con l'italiano, che hanno studiato on the road .

Diteci dunque la cosa che interesserà più di tutto i nostri lettori, da cosa nasce l'idea del viaggio a cavallo e come avete fatto a prendervi tutto questo tempo? “Beh, sai, l'idea di un lungo viaggio a cavallo ce l'abbiamo sempre avuta, io e Lisa, ma come dice John Lennon “la vita è quello che ti capita mentre sei occupato a fare i tuoi progetti”, così fino a un anno fa ci siamo dedicati più che altro all'alpinismo. Ma da noi in Galles è abbastanza normale, per chi abita in campagna, avere dei propri cavalli nel pascolo intorno a casa, e i nostri erano lì, e insistevano per fare un bel viaggetto insieme a noi... Ci sarebbe piaciuto andare in Asia Centrale ma sia io che Lisa non potevamo prenderci più di un anno di aspettativa dal lavoro e così guardando il mappamondo abbiamo visto che c'era il Medio Oriente alla nostra portata... Dopo aver risparmiato per un bel po', io mi sono preso un anno sabbatico, Lisa si è fatta sostituire da una collega, abbiamo venduto le nostre macchine, affittato la nostra casa e via! Tutto qui! Siccome avevamo tre cavalli, abbiamo pensato che un cavallo al basto sarebbe stato una buona soluzione per essere del tutto autosufficienti, come piace a noi: abbiamo la nostra tenda, fornello e cibarie, un recinto elettrico portatile per i cavalli e quando troviamo un buon posto erboso non c'è niente che ci piaccia di più di un bel bivacco sotto le stelle! ”

Al mattino si carica il basto

“Quale è stato il vostro itinerario finora?” “Siamo partiti da casa il 16 aprile, dopo un mese circa abbiamo traghettato da Plymouth alla Bretagna. Abbiamo attraversato la Francia senza fretta, cercando non la via più diretta ma la più bella, siamo entrati in Italia dal Monginevro il 23 settembre e dal Piemonte abbiamo seguito il Po procedendo molto rapidamente. Nell'ultima settimana abbiamo dovuto affrontare il Veneto con un traffico terribile anche sulle strade secondarie. I punti cruciali sono i ponti... quelli sul Po, sul Piave, sul Tagliamento. Gli automobilisti italiani purtroppo non hanno molto rispetto per i cavalli, ma a parte questo abbiamo ricevuto ovunque un'accoglienza calorosa, che ci ha piacevolmente sorpreso. In nessun posto finora abbiamo sperimentato tanta gentilezza e disponibilità, siamo davvero entusiasti degli italiani!”

“Come procederà il vostro viaggio?” “Ora attraverseremo Slovenia e Ungheria, speriamo di essere già in Romania per Natale. E' chiaro che il freddo rallenterà la nostra marcia e ci costringerà a essere più dipendenti dall'ospitalità dei contadini. Poco male, così ci resterà tempo per imparare un po' le lingue del posto. Dopo la Romania andremo in Bulgaria, da qui in Turchia e in Siria. Ma quando viaggi a cavallo non è saggio fare troppi progetti a lungo termine, e allora non pensiamo alla meta ma a goderci questa fantastica vacanza giorno per giorno e come unica preoccupazione abbiamo il benessere dei nostri cavalli. Se capitasse loro qualcosa non potremmo mai perdonarcelo”.

Ma Hannah, Audin e Sealeah scoppiano visibilmente di salute e sembrano davvero godersi il viaggio assaggiando fieni e cereali di mezza Europa... Così non ci resta che dire a tutti loro “strade felici” - espressione con cui quasi tutte le lingue dell'Est augurano buon viaggio – e rammaricandoci per questo incontro troppo breve invitiamo i lettori a visitare il loro sito www.adshead.com/harry dove con simpatica ironia e britannico understatement definiscono la loro impresa “la cavalcata lunghetta”.